Il codice da Vinci

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Ago
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#16 Messaggio da Ago »

apsa ha scritto:
Grosso modo le stesse motivazioni per cui penso che non lo vedrò neanche io :flower:
Ti dirò.....forse vale la pena vederlo.....tu sicuramente sei attrezzato per essere critico :flower:
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#17 Messaggio da apsa »

Ago ha scritto:
apsa ha scritto:
Grosso modo le stesse motivazioni per cui penso che non lo vedrò neanche io :flower:
Ti dirò.....forse vale la pena vederlo.....tu sicuramente sei attrezzato per essere critico :flower:
Ho faticato a non frullare via il libro mentre lo leggevo... che faccio, mi metto a frullare via il televisore ?
Naaaaaa.... troppo pesante! :flower:
A scuola andavo sempre benissimo.
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Andrea
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apsa
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#18 Messaggio da apsa »

Stasera ho ricevuto SMS sia da Bitto che da Ago.

Come ho già detto a loro, no, non ho visto il film: ero impegnato in un'assemblea di condominio. :faroah:
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#19 Messaggio da apsa »


"Sono l'Anticristo" entra in chiesta e accoltella 4 persone

Nel nome dell'Anticristo ha accoltellato quattro persone, obbedendo «alle voci» che gli riempivano la testa. Usando due lunghi coltelli da cucina, Marco Luzi, 25 anni, ieri mattina ha firmato la sua sequenza diabolica: ha trafitto al volto un prete di 68 anni, in fin di vita al Cto della Garbatella, ha inferto un taglio profondo al collo di un parrocchiano di 77, anche lui in codice rosso al San Camillo, ha ferito lievemente a una spalla una baby sitter peruviana che aveva in braccio una bimba di 3 anni, e ha sgarrato il fianco di uno dei poliziotti che lo hanno fermato in via S.Teodoro, a due passi dal Circo Massimo.

La furia sanguinaria è cominciata intorno alle 9,30, a San Saba. Nella testa di quel bravo ragazzo, definito dalla polizia «sedicente studente universitario al secondo anno di ingegneria», l'interruttore della follia si è acceso sin dall'altra sera, vedendo il film «Il Codice da Vinci» al quale si è ispirato, su delitti e misteri vaticani. Forse il tuffo nel buio dentro di lui però è cominciato molto prima: Marco era già in cura da uno psicologo.
Quando si alza è solo in casa, la madre è dipendente di un ufficio pubblico. Si veste, maglia e jeans. S'infila in tasca tre biglietti sui quali è scritto «È solo l'inizio, 666», e sistema sulla scrivania due riproduzioni dell'«Ultima cena» di Leonardo da Vinci, documenti «da consegnare a papa Benedetto XVI» e quattro plichi chiusi intitolati «Le verità nascoste», «Io l'Anticristo, breve biografia», «Predizione» e «L'Apocalisse».

Chiude la porta dell'abitazione in un edificio in via Beltrami, di 4 piani e pochi appartamenti, e a piedi sale verso la chiesa di Santa Marcella su piazza Nicoloso De Cecco e alle spalle su via Girolamo Dandini. Marco Luzi suona il campanello. Arriva un parrocchiano, Antonio Farrace, prefetto in pensione che prestava servizio al ministero dell'Interno. L'anziano abita in zona, frequenta la messa e tutti i martedì va in parrocchia a sbrigare qualche pratica per il sacerdote. «Voglio parlare con don Canio Calistri», gli dice il ragazzo. L'ex prefetto lo accompagna alla canonica. «Voglio l'auto - chiede il giovane con tono deciso - dammi la macchina»: è una Fiat bianca.

Il parroco non capisce, gli dice di calmarsi. Poi scoppia la furia. Marco si trasforma, afferra il coltello e glielo pianta sotto il collo facendo salire la lama fino all'occhio che quasi esce dall'orbita. Ma non smette: lo ferisce alle mani e ancora al volto. L'altro parrocchiano istintivamente cerca di fermare il ragazzo il quale si avventa su di lui vibrando un colpo al collo e un altro alla pancia. Chiude la porta della canonica col prete moribondo dentro, lascia l'ex prefetto in un lago di sangue fuori e si allontana a piedi. Nonostante i 77 anni Antonio Ferrace è di fibra forte. Si alza e tenendo un dito premuto sulla ferita al collo che zampilla sangue, scende le scalette che portano alla palestra chiusa frequentata da attempate signore la mattina e da giovani studenti il pomeriggio.

L'assistente responsabile del centro sportivo ha sentito il trambusto. Ora si sente chiamare. Esce e vede l'anziano ferito. Gli dice: «Hanno ammazzato il parroco» e poi quasi si accascia. L'assistente lo porta su una panchina lì vicino, chiama la signora delle pulizie, Ludmilla, in servizio delle 9,30 alle 14,30. Corre al piano di sopra. Per fortuna ha le chiavi della canonica, sente il sacerdote lamentarsi, apre la porta e se lo trova davanti, in piedi, con una mano insanguinata poggiata al muro e il volto sventrato.

Chiama subito i soccorsi. «Chi è stato», chiede. Il prete ha la forza di rispondergli, gli dice nome e indirizzo del ragazzo. Arrivano i sanitari del 118, la polizia del commissariato Celio e i carabinieri. Partono le ricerche. Marco Luzi nel frattempo è arrivato in piazza Remuria. Lì c'è un giardinetto dove vanno a giocare i bambini. Ha la maglia sporca di sangue, una mano ferita e i due coltelli. La peruviana Rosamary Sotelo Rivera, 37 anni, ha in braccio una bimba di 3 anni. Lei nota lui e viceversa. Marco entra nel parchetto e si avventa sulla ragazza che si accuccia facendo da scudo alla piccola.

La ferisce a una spalla mentre mamme e baby sitter gridano e fuggono coi loro bambini. «È stato terribile - ricordano - era una furia, non era in sé». Le urla disturbano il folle il quale riprende la sua marcia. La destinazione è ignota, qualcuno dirà che voleva raggiungere l'ufficio della madre. I "falchi" della Mobile, i poliziotti in moto, pattugliano la zona e quelle limitrofe. Intercettano Marco in via S. Teodoro. Un agente collutta, l'altro cerca di bloccarlo. Alla fine l'arresto con l'accusa di duplice tentato omicidio e lesioni a pubblico ufficiale.
Fonte: http://iltempo.ilsole24ore.com/2008/09/ ... isto.shtml
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#20 Messaggio da Ago »

Strano eh? Proprio 2 giorni dopo la trasmissione del film, guarda tu che combinazione! :bounce: :bounce: :bounce:
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