Mr.Pik ha scritto:
Il mio concetto era questo. Probabilmente non sono stato abbastanza esplicito.
Comunque non sono sicuro che con questa soluzione le cose andrebbero meglio: c'è qualche regione che l'autonomia l'ha utilizzata solo per scopi politici o semplicemente per gonfiare il proprio orticello di voti con assunzioni clientelari ed aumenti ingiustificati ai membri dell'esecutivo.
Indubbiamente dietro queste richieste c'è un disegno politico, probabilmente per forzare la mano alle istituzioni locali o creare malcontento e manovrare la piazza, visto che queste rivendicazioni potrebbero essere valide soltanto con il cambio della Costituzione.
Avevo capito al contrario ;-)
Le tue perplessità sono le mie. Senza fare nè nomi nè cognomi, in Sicilia la sanità è un buco colossale, altre cose vanno male, eppure alcuni loro dipendenti andavano ( vanno ancora?) in pensione con 25 anni di contributi, follia pura ( e voti assicurati); se l'autonomia significa questo, meglio un potere centrale molto forte.
Senza contare che una certa autonomia comunque porta dei costi che nessuno mette in preventivo: ad esempio, in trentino (parlo di quello che conosco), sanità, istruzione e viabilità sono tutte a carico delle casse della provincia. Se consideri che il Trentino sono 500.000 abitanti ( un terzo di Milano) distribuiti su un territorio vasto e montagnoso, ma istruzione, sanità ed opere viarie devi garantirle a tutti, con i 7/10 dell'iva ed i 9/10 dell'irpef ( che sono le entrate della provincia) resta ben poco da scialacquare. La fortuna è che una gestione tutto sommato oculata, anche se esempi negativi non mancano, per decenni, ha permesso di ottenere un accesso al credito a tassi molto bassi; che è quello che fa una grossa fetta della differenza con i conti di altre realtà