Cosa ne pensate???
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Zopa, il web che fa a meno delle banche
L'avevamo definito il peer to peer dei prestiti: è la piattaforma web che permette di prestare denaro o farselo prestare senza bisogno di passare da una banca, ma contando sugli utenti della rete.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-01-2008]
In Inghilterra Zopa è già una realtà dal 2005, negli Usa sono partiti nel novembre del 2007, da oggi è operativo ufficialmente il sito italiano che permette l'incontro fra chi vuole prestare denaro a persone (senza correre troppi rischi) e chi ha bisogno di un prestito (ma non vuole passare da banche e finanziarie).
Il sito italiano di Zopa è stato lanciato a fine 2006 e nel 2007 ha ricevuto il via dell'Ufficio Italiano Cambi per le norme antiriciclaggio e della Banca d'Italia.
Dopo un periodo di circa due mesi in cui la piattaforma ha operato per inviti, per raccogliere il capitale iniziale, oggi tutti possono iscriversi a questa comunità virtuale per lo scambio di denaro: basta avere 18 anni e un conto corrente bancario.
In due mesi 8.000 persone hanno accettato di diventare "zopiani", il 75% come prestatori di denaro che hanno messo a disposizione un milione di euro circa, con 66.000 euro già erogati e 166.000 che attendono l'invio della documentazione via fax per essere approvati.
Il meccanismo di Zopa è molto semplice: per diventare prestatore bastano anche solo 100 euro (ma si può arrivare fino a 50.000); sull'altro fronte, è possibile chiedere prestiti da 1.500 euro fino a un massimo di 15.000, estinguibili in qualunque momento senza penali, con rate mensili fino a un massimo di 36 mesi.
Zopa, che è l'acronimo di Zona di Possibile Incontro, permette di conoscere subito se una propria richiesta di prestito è stata approvata; poi bisogna inviare un po' di documentazione per la solvibilità, in base alla quale i richiedenti vengono classificati in quattro fasce di rating per l'affidabilità del credito; la fascia determina il tasso di interesse a cui il prestito sarà concesso.
Si tratta comunque di un tasso che è decisamente più basso di quello del mercato delle finanziarie che sempre di più prestano soldi agli italiani, tanto è vero che la maggior parte di chi ha già chiesto un prestito a Zopa lo ha fatto per consolidare debiti precedenti; va considerato che Zopa non chiede commissioni, nemmeno sull'incasso delle rate mensili (salvo 10 euro all'anno fino all'estinzione del prestito).
Il prestatore di denaro minimizza i rischi perchè ogni somma che presta verrà frazionata su 50 richiedenti; il prestatore può reinvestire l'interesse o farselo accreditare. Quando guadagnato andrà inserito nella propria dichiarazione dei redditi.
Si tratta della versione moderna dell'antico meccanismo di mutuo soccorso, ovvero la cooperazione tra persone che sta alla base della nascita delle banche popolari e delle casse di risparmio che, nel tempo, hanno smarrito la dimensione mutualistica per diventare più imprese speculative.
Zopa fa rivivere questo spirito originario, grazie alla Rete che permette di abbattere i costi dell'intermediazione per offrire tassi più bassi a chi si fa prestare il denaro e più alti a chi lo presta.
L'obbiettivo di Zopa è di arrivare a 300.000 iscritti nel 2010, sulla scorta dell'esperienza inglese che ha visto solo un 0,2% di iscritti non restituire i soldi.
Fino alla fine di gennaio, per ogni persona che si iscrive alla newsletter di Zopa verrà versato 1 euro a Kiva, una piattaforma di prestiti on line similare, che però non prevede guadagni e ha il fine di utilizzare il denaro investito in microprogetti di sviluppo nei Paesi del Terzo Mondo.
L'avevamo definito il peer to peer dei prestiti: è la piattaforma web che permette di prestare denaro o farselo prestare senza bisogno di passare da una banca, ma contando sugli utenti della rete.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-01-2008]
In Inghilterra Zopa è già una realtà dal 2005, negli Usa sono partiti nel novembre del 2007, da oggi è operativo ufficialmente il sito italiano che permette l'incontro fra chi vuole prestare denaro a persone (senza correre troppi rischi) e chi ha bisogno di un prestito (ma non vuole passare da banche e finanziarie).
Il sito italiano di Zopa è stato lanciato a fine 2006 e nel 2007 ha ricevuto il via dell'Ufficio Italiano Cambi per le norme antiriciclaggio e della Banca d'Italia.
Dopo un periodo di circa due mesi in cui la piattaforma ha operato per inviti, per raccogliere il capitale iniziale, oggi tutti possono iscriversi a questa comunità virtuale per lo scambio di denaro: basta avere 18 anni e un conto corrente bancario.
In due mesi 8.000 persone hanno accettato di diventare "zopiani", il 75% come prestatori di denaro che hanno messo a disposizione un milione di euro circa, con 66.000 euro già erogati e 166.000 che attendono l'invio della documentazione via fax per essere approvati.
Il meccanismo di Zopa è molto semplice: per diventare prestatore bastano anche solo 100 euro (ma si può arrivare fino a 50.000); sull'altro fronte, è possibile chiedere prestiti da 1.500 euro fino a un massimo di 15.000, estinguibili in qualunque momento senza penali, con rate mensili fino a un massimo di 36 mesi.
Zopa, che è l'acronimo di Zona di Possibile Incontro, permette di conoscere subito se una propria richiesta di prestito è stata approvata; poi bisogna inviare un po' di documentazione per la solvibilità, in base alla quale i richiedenti vengono classificati in quattro fasce di rating per l'affidabilità del credito; la fascia determina il tasso di interesse a cui il prestito sarà concesso.
Si tratta comunque di un tasso che è decisamente più basso di quello del mercato delle finanziarie che sempre di più prestano soldi agli italiani, tanto è vero che la maggior parte di chi ha già chiesto un prestito a Zopa lo ha fatto per consolidare debiti precedenti; va considerato che Zopa non chiede commissioni, nemmeno sull'incasso delle rate mensili (salvo 10 euro all'anno fino all'estinzione del prestito).
Il prestatore di denaro minimizza i rischi perchè ogni somma che presta verrà frazionata su 50 richiedenti; il prestatore può reinvestire l'interesse o farselo accreditare. Quando guadagnato andrà inserito nella propria dichiarazione dei redditi.
Si tratta della versione moderna dell'antico meccanismo di mutuo soccorso, ovvero la cooperazione tra persone che sta alla base della nascita delle banche popolari e delle casse di risparmio che, nel tempo, hanno smarrito la dimensione mutualistica per diventare più imprese speculative.
Zopa fa rivivere questo spirito originario, grazie alla Rete che permette di abbattere i costi dell'intermediazione per offrire tassi più bassi a chi si fa prestare il denaro e più alti a chi lo presta.
L'obbiettivo di Zopa è di arrivare a 300.000 iscritti nel 2010, sulla scorta dell'esperienza inglese che ha visto solo un 0,2% di iscritti non restituire i soldi.
Fino alla fine di gennaio, per ogni persona che si iscrive alla newsletter di Zopa verrà versato 1 euro a Kiva, una piattaforma di prestiti on line similare, che però non prevede guadagni e ha il fine di utilizzare il denaro investito in microprogetti di sviluppo nei Paesi del Terzo Mondo.
Nella vita ci vuole culo, o ce l’hai o te lo fanno!!!
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Re: Cosa ne pensate???
boh!!! non so che dire... l'unica cosa che abbiamo in comune è che facciamo a meno delle banche..... anche lui squattrinato come me ???? :blackeye: :blackeye: :blackeye:kodak ha scritto:Zopa, il web che fa a meno delle banche
Ultima modifica di marione il 17/01/2008, 18:47, modificato 1 volta in totale.
secondo me , perchè in mezzo ci sono loro!!!! :cyclopsani: nel senso di % di profitto!!! :flower:Ago ha scritto:Molto molto molto interessante
Vediamo se prende piede, mi sembra strano che le banche abbiano dato il loro benestare.....
Nella vita ci vuole culo, o ce l’hai o te lo fanno!!!
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Supponi o hai letto in merito? Quando ho tempo mi informo ben bene.....kodak ha scritto:
secondo me , perchè in mezzo ci sono loro!!!! :cyclopsani: nel senso di % di profitto!!! :flower:
Se così fosse casca il palco, mi sembra strano.....boh
i am lonely but you can free me,
all in the way that you smile
all in the way that you smile
Ti ricordo chi sono gli azionisti di Bankitalia spa?libra ha scritto:
Ciò non significa che le banche siano favorevoli
Salti di gioia non ne avranno certo fatti, potevano pur sempre appigliarsi a qualcosa per fermare il tutto....vedremo
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no suppongo solo.... non danno il "benestare" senza metterci bocca ed allargare le tasche!!!! :flower:Ago ha scritto:Supponi o hai letto in merito? Quando ho tempo mi informo ben bene.....kodak ha scritto:
secondo me , perchè in mezzo ci sono loro!!!! :cyclopsani: nel senso di % di profitto!!! :flower:
Se così fosse casca il palco, mi sembra strano.....boh
Nella vita ci vuole culo, o ce l’hai o te lo fanno!!!
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magari non hanno avuto nulla a cui appigliarsi; confidando sul fatto che appena diventa operativo, questi invece salteranno fuori e si attaccheranno di certo.Ago ha scritto:Ti ricordo chi sono gli azionisti di Bankitalia spa?libra ha scritto:
Ciò non significa che le banche siano favorevoli
Salti di gioia non ne avranno certo fatti, potevano pur sempre appigliarsi a qualcosa per fermare il tutto....vedremo
Non ho mai visto un leone che lascia la propria preda ad un topino
beh le banche non possono che essere contente...
le persone che accettano di pagare on line tassi + alti (perchè spesso sono molto + alti) delle banche è perchè quasi sicuramente le banche a quelle persone ilprenstito non lo darebbero.
e poi è tipo un'asta cioè uno chiede 5.000 e l'altro propone la usa quota (se non ricordo male non può dare + di 500 euro a persona) al tasso e per la durata che decide lui...se quello che lo ha chiesto accetta bene se no aspetta altre offerte...
le persone che accettano di pagare on line tassi + alti (perchè spesso sono molto + alti) delle banche è perchè quasi sicuramente le banche a quelle persone ilprenstito non lo darebbero.
e poi è tipo un'asta cioè uno chiede 5.000 e l'altro propone la usa quota (se non ricordo male non può dare + di 500 euro a persona) al tasso e per la durata che decide lui...se quello che lo ha chiesto accetta bene se no aspetta altre offerte...
Sul sito ne parlano, in caso di insolvenza scatta il recupero creditiMr.Pik ha scritto:L'idea è buona, ma ci sono due punti da chiarire:
1)- Non si parla di un sistema di recupero crediti
2)- L'aliquota sulle rendite di capitale dovrebbe passare al 20%
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