





Qualche giorno fa è apparsa una notizia su Libero che spiega la recente sfortuna dell’Inter. Pare che qualche tempo fa il giocatore della squadra milanese Figo abbia investito e ucciso un gatto nero, che viveva ad Appiano Gentile, dove si trova il ritiro dell’Inter. Da tempo i giocatori, un po’ scaramantici, avevano cercato di allontanarlo. Fino al giorno in cui è stato ucciso. Pronte le repliche degli animalisti.
Gli interisti volevano levarsi di torno quel gatto nero che secondo loro portava male? E adesso lui da morto si vendica, mandando alla squadra dell’Inter qualche sciagura “innocua”. Come aver perso il derby con il Milan, allontanando così la festa scudetto. Oppure come l’infortunio di Figo che proprio nella prima partita dopo aver ucciso il gatto nero si è infortunato. Per lui stagione finita. Vittorio Feltri sul suo giornale ci va giù pesante: “Non era il micio nero che menava sfiga, ma chi lo ha ucciso, lo sfigato Figo“. Per poi aggiungere: “se Figo mi attraversa la strada, mi tocco“.
Ma la storia non finisce qui. Nei giorni scorsi l’associazione animalista 100% animalisti ha voluto ricordare il fatto, appendendo sulla porta della sede del ritiro interista alcuni striscioni che ricordavano l’insano gesto di Figo. “Figo hai ucciso un gatto nero, ora ti ripudia il mondo intero“, “Figo infortunato, gatto vendicato“: queste alcune delle scritte apparse.
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