Spot televisivo antitaliano
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Spot televisivo antitaliano
Da Repubblica:
Italiano truffatore e playboy Spot sotto accusa in Germania
Sono trascorsi quasi trent'anni dalla copertina del Der Spiegel con la pistola sopra un piatto di spaghetti e sembra non essere cambiato nulla. Quando è il momento di raffigurare l'italiano tipo, i tedeschi usano ancora gli stereotipi di un tempo. Nel '77 c'era da illustrare la situazione politica italiana; oggi c'è da raffigurare un tifoso italiano in alcuni spot per una grande catena di elettrodomestici. I preconcetti non cambiano.
LE IMMAGINI - GLI SPOT SOTTO ACCUSA
Per le agenzie pubblicitarie tedesche, l'italiano è quello che i più beceri cliché hanno coniato negli anni del benessere: furbo incallito e impenitente conquistatore. Da giorni, sulla tv tedesca passano con insistente frequenza spot pubblicitari per la catena Media Markt. Il logo è quello dell'italiano Media World, stesso carattere, stesso disegno tra le due parole. Pubblicizzano la vendita di televisori ultima generazione in occasione degli Europei di calcio che si svolgeranno tra l'Austria e la Svizzera in giugno.
Quattro spot in cui Toni, l'italiano tipo, si muove dentro uno dei negozi con l'intenzione di acquistare un tv al plasma. Canottiera con lo stemma tricolore, occhiali da sole sulla fronte, catena d'oro al collo, baffetti neri ben curati, parlata maccheronica. Si avvicina a un commesso per rimbalzare una domanda che gli fa un amico al telefonino: "Chiede il mio amico quanto costa l'ultimo modello? "700 euro", risponde professionale il florido addetto alle vendite. E Toni, all'amico che attende al telefonino, replica pronto: "1.000 euro". Perché per i pubblicitari tedeschi, gli italiani restano incalliti truffatori che non si trattengono neppure davanti ad un amico.
Ma non è l'unico spot poco lusinghiero per l'Italia. C'è quello sugli arbitri. L'ambientazione è ancora il negozio Media Markt. Toni è nel mezzo di una vera e propria bolgia di clienti che si muovono indaffarati con grossi scatole in mano. "I tedeschi comprano tutti i televisori", spiega l'attore, ma poi aggiunge: "Gli italiani, invece, comprano gli arbitri". Ed ecco che il vecchio modello dell'italiano maneggione torna a galla.
Nel campionario dell'italiano-tipo, non poteva mancare il "pappagallo". Toni si lamenta che non trova un commesso maschio per discutere del suo futuro televisore: "Solo gli uomini s'intendono di tecnologia e calcio", dice sconsolato. Poi però gli si offre una giovane commessa bionda, maglietta rossa attillata e labbra ben disegnate e Toni cambia idea immediatamente: purché sia bella, va bene anche una impiegata donna.
C'è infine un ultimo spot, in cui Toni si stupisce perché nel negozio trova televisori ad un prezzo inferiore a quello che immaginava, ma è quello più strettamente commerciale, il meno irriverente verso l'Italia e gli italiani. Toni saluta, ammicca alla telecamera e dice: "E' tutto uno scherzo".
Questa pubblicità negativa, ci ha sempre seguito e nell'immaginario collettivo europeo siamo considerati un popolo tutto pizza, mandolino, mafia e corruzione. Dispiace che soltanto i nostri difetti siano messi in evidenza tralasciando quello che ci potrebbe essere di buono. Ma forse, oltre alla cronaca che registra continue situazioni anomale - rapimenti, terrorismo, corruzione ed infine monnezza - a creare questa situazione contribuisce anche la produzione televisiva di fumettoni reality relativi alla mafia e la filmografia recente e passata : recenti ma sicuramente non ultimi i due film premiati alla mostara del Cinema di Cannes. "Gomorra" che tratta di camorra e "Il divo" che riassume eventi politici degli ultimi 30 anni. Parlano di Paesi alle prese con i problemi del potere e della democrazia, dell’intrigo e del degrado, della corruzione e della violenza. E' anche questa pubblicità, ma negativa!
Italiano truffatore e playboy Spot sotto accusa in Germania
Sono trascorsi quasi trent'anni dalla copertina del Der Spiegel con la pistola sopra un piatto di spaghetti e sembra non essere cambiato nulla. Quando è il momento di raffigurare l'italiano tipo, i tedeschi usano ancora gli stereotipi di un tempo. Nel '77 c'era da illustrare la situazione politica italiana; oggi c'è da raffigurare un tifoso italiano in alcuni spot per una grande catena di elettrodomestici. I preconcetti non cambiano.
LE IMMAGINI - GLI SPOT SOTTO ACCUSA
Per le agenzie pubblicitarie tedesche, l'italiano è quello che i più beceri cliché hanno coniato negli anni del benessere: furbo incallito e impenitente conquistatore. Da giorni, sulla tv tedesca passano con insistente frequenza spot pubblicitari per la catena Media Markt. Il logo è quello dell'italiano Media World, stesso carattere, stesso disegno tra le due parole. Pubblicizzano la vendita di televisori ultima generazione in occasione degli Europei di calcio che si svolgeranno tra l'Austria e la Svizzera in giugno.
Quattro spot in cui Toni, l'italiano tipo, si muove dentro uno dei negozi con l'intenzione di acquistare un tv al plasma. Canottiera con lo stemma tricolore, occhiali da sole sulla fronte, catena d'oro al collo, baffetti neri ben curati, parlata maccheronica. Si avvicina a un commesso per rimbalzare una domanda che gli fa un amico al telefonino: "Chiede il mio amico quanto costa l'ultimo modello? "700 euro", risponde professionale il florido addetto alle vendite. E Toni, all'amico che attende al telefonino, replica pronto: "1.000 euro". Perché per i pubblicitari tedeschi, gli italiani restano incalliti truffatori che non si trattengono neppure davanti ad un amico.
Ma non è l'unico spot poco lusinghiero per l'Italia. C'è quello sugli arbitri. L'ambientazione è ancora il negozio Media Markt. Toni è nel mezzo di una vera e propria bolgia di clienti che si muovono indaffarati con grossi scatole in mano. "I tedeschi comprano tutti i televisori", spiega l'attore, ma poi aggiunge: "Gli italiani, invece, comprano gli arbitri". Ed ecco che il vecchio modello dell'italiano maneggione torna a galla.
Nel campionario dell'italiano-tipo, non poteva mancare il "pappagallo". Toni si lamenta che non trova un commesso maschio per discutere del suo futuro televisore: "Solo gli uomini s'intendono di tecnologia e calcio", dice sconsolato. Poi però gli si offre una giovane commessa bionda, maglietta rossa attillata e labbra ben disegnate e Toni cambia idea immediatamente: purché sia bella, va bene anche una impiegata donna.
C'è infine un ultimo spot, in cui Toni si stupisce perché nel negozio trova televisori ad un prezzo inferiore a quello che immaginava, ma è quello più strettamente commerciale, il meno irriverente verso l'Italia e gli italiani. Toni saluta, ammicca alla telecamera e dice: "E' tutto uno scherzo".
Questa pubblicità negativa, ci ha sempre seguito e nell'immaginario collettivo europeo siamo considerati un popolo tutto pizza, mandolino, mafia e corruzione. Dispiace che soltanto i nostri difetti siano messi in evidenza tralasciando quello che ci potrebbe essere di buono. Ma forse, oltre alla cronaca che registra continue situazioni anomale - rapimenti, terrorismo, corruzione ed infine monnezza - a creare questa situazione contribuisce anche la produzione televisiva di fumettoni reality relativi alla mafia e la filmografia recente e passata : recenti ma sicuramente non ultimi i due film premiati alla mostara del Cinema di Cannes. "Gomorra" che tratta di camorra e "Il divo" che riassume eventi politici degli ultimi 30 anni. Parlano di Paesi alle prese con i problemi del potere e della democrazia, dell’intrigo e del degrado, della corruzione e della violenza. E' anche questa pubblicità, ma negativa!
Mettiamo in onda un pò di spot pubblicitari con Adolfo Baffino in primo piano, che parli del Mercato Europeo; Goebbels a fargli da spalla, il caro prof.Mengele a illustrare le nuove frontiere della medicina, qualche gerarca nazista a spiegare cos'é la tolleranza verso gli stranieri ...
Poi come titoli di coda mettiamo sei milioni e mezzo di nomi: quelli dei civili ebrei che sono stati barbaramente trucidati nei lager.
Come cast, suggerirei di metterci i venti e passa milioni di morti della II guerra mondiale, che ne dite ?
Mi astengo - per rispetto dell'incarico di moderatore - dall'usare i numerosi epiteti che mi verrebbero in mente.
:whax:
Poi come titoli di coda mettiamo sei milioni e mezzo di nomi: quelli dei civili ebrei che sono stati barbaramente trucidati nei lager.
Come cast, suggerirei di metterci i venti e passa milioni di morti della II guerra mondiale, che ne dite ?
Mi astengo - per rispetto dell'incarico di moderatore - dall'usare i numerosi epiteti che mi verrebbero in mente.
:whax:
A scuola andavo sempre benissimo.
Era al ritorno che spesso mi perdevo.
Andrea
Era al ritorno che spesso mi perdevo.
Andrea
scusate, ma l'immagine che esce di noi è esattamente questa.
che poi parecchi di noi non siano così è evidente e scontato: ma se anche e soprattutto i politici che ci rappresentano sono precisi identici al toni di cui sopra, che pretendiamo?
la cosa che più mi disturba non è la pubblicità (per quanto antipatica e generalista) ma l'immagine che l'italia esporta.
che poi parecchi di noi non siano così è evidente e scontato: ma se anche e soprattutto i politici che ci rappresentano sono precisi identici al toni di cui sopra, che pretendiamo?
la cosa che più mi disturba non è la pubblicità (per quanto antipatica e generalista) ma l'immagine che l'italia esporta.
Del maiale non si butta via nulla...
Della maiala si tiene solo il numero del cellulare!
Della maiala si tiene solo il numero del cellulare!
Ma io nel mio intervento, non intendevo tanto criticare i tedeschi, quanto noi stessi che offriamo il fianco alle critiche con una produzione di telenovele, fumettoni, film strappacore e racconti mafiosi che poi esportiamo all'estero, confermando quello che hanno sempre pensato di noi! :faroah:
P.S. In Francia non ci chiamano più "macaroni", ma "monnezza"!!
P.S. In Francia non ci chiamano più "macaroni", ma "monnezza"!!
Allora dovremmo fare un paiolo così a chi produce le serie televisive mafiose!Mr.Pik ha scritto:Ma io nel mio intervento, non intendevo tanto criticare i tedeschi, quanto noi stessi che offriamo il fianco alle critiche con una produzione di telenovele, fumettoni, film strappacore e racconti mafiosi che poi esportiamo all'estero, confermando quello che hanno sempre pensato di noi! :faroah:
E' già un piccolo passo avanti.... :flower:Mr.Pik ha scritto: P.S. In Francia non ci chiamano più "macaroni", ma "monnezza"!!
Intanto ci guadagnano i tedeschi: quando anche i francesi cominceranno a guadagnarci sopra, alla nostra monnezza, forse la pianteranno di rompere i cocomeri :faroah:
A scuola andavo sempre benissimo.
Era al ritorno che spesso mi perdevo.
Andrea
Era al ritorno che spesso mi perdevo.
Andrea
Ecco l'unica cosa interessante del post (con tutto rispetto Pik) sono le foto di tope postate da kodak! :king:

Fino ai 4500 divertiti a fare puzza ...dopo scansati e senti il profumo del benza

Passare per idiota agli occhi di un imbecille, è una voluttà da raffinati buongustai!
Le moto sono come le donne... il risultato finale dipende solo da chi ci sta sopra!!!

Quoto!!!bitto ha scritto:scusate, ma l'immagine che esce di noi è esattamente questa.
Ma poi noi...quando si tratta di parlare dei nostri connazionaliuniti, non lo facciamo nelle medesime modalità?
A Santo Domingo, alla sera hanno fatto uno spettacolo sui comportamenti delle persone dei vari paesi del mondo al WC; ecco...l'Italiano è quello che è durato di più...quello che ha fatto più ridere...nonchè il più realistico...ma alla fine, l'attore che ha interpretato i vari personaggi, ha scandito a chiare lettere ed in 4 lingue la frase: "Piaciuto l'Italiano, vero? l'Italiano è proprio così, vero?...ma è quello che vive e sa vivere meglio...avete ben poco da ridere.
Ma quanto ha ragione
Si, è vero. Ci facciamo del male da soli, ma dispiace quando a parlar male degli italiani sono altri che non lo fanno con ironia come noi. Altri che da noi vengono da turisti con molti diritti e pochi doveri. Altri che, pur denigrando, acquistano proprietà, case e casali nelle nostre zone più belle. Ne so qualcosa io che abito in una città/zona ad alta affluenza turistica durante l'arco di quasi tutto l'anno in maggioranza di provenienza estera.libra ha scritto:
Ma poi noi...quando si tratta di parlare dei nostri connazionaliuniti, non lo facciamo nelle medesime modalità?