Mi permetto di dissentire un pochino, cordialmente, e spiego le mie opinionilibra ha scritto:Io invece non concordo affatto; la protezione civile ha il dovere di intervenire per salvare anche lo scalatore della domenica...il bagnante del mercoledì ed il motociclista del giovedì orario merenda.
E' un'istituzione costituita e mantenuta dallo stato per intervenire in soccorso di chi abbia bisogno e...non essendoci un divieto di scalare una montagna se non si è organizzati, essi hanno il diritto di essere salvati.
Diverso sarebbe il discorso, qualora l'intervento fosse necessario per salvare qualcuno che si reca in luoghi vietati dalla farnesina.
La Protezione civile ha sì il dovere di intervenire, ma solo quando i soccorritori non rischiano la loro stessa vita.
Quando le condizioni complessive (condizioni meteo, rischio di esplosione, di crolli, di frane, allagamento, valanghe e quant'altro) minacciano seriamente la vita dei soccoritori, nessuno ha il diritto di pretendere i soccorsi.
Che poi i soccorritori, eroicamente, rischino la loro vita e riescano davvero a salvare una persona in difficoltà, va solo ascritto a loro merito.
Anche dal lato grettamente materiale, mi domando: se un soccorritore muore durante un'operazione di salvataggio, chi é che provvede al mantenimento della famiglia ? C'é una pensione vitalizio, in questo caso ?
:cyclopsani: