La bocciatura dei bollini SIAE

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La bocciatura dei bollini SIAE

#1 Messaggio da kodak »

Roma - Un'interessante sentenza è stata emessa in questi giorni dalla Corte di Giustizia delle Comunità Europee, e va a toccare un tasto sempre molto caldo in Italia: il diritto d'autore. In sintesi, la pronuncia emanata dispone che l'obbligo di apporre sui CD contenenti opere protette dal diritto d'autore il contrassegno SIAE ai fini della commercializzazione, non può essere fatto valere nei confronti di un privato allo stato attuale in Italia, sussistendo una carenza a carico dello Stato Italiano che non ha ancora provveduto ad ottemperare degli obblighi "procedurali" sulla materia, nei confronti della Commissione Europea competente. Senza scendere troppo nel "giuridichese" passiamo ai fatti, per intenderci meglio.

Nel 2000 la Procura della Repubblica di Forlì avvia una indagine preliminare nei confronti del rappresentante legale di una società, "accusato" di detenere - al fine di commercializzazione - una determinata quantità di cd importati dalla Germania e contenenti riproduzione di opere pittoriche. Motivo dell'indagine: i cd erano sprovvisti di bollino SIAE.

Avviato il procedimento, l'avvocato difensore dell'indagato solleva una questione di non poco conto, ovvero "insinua" la mancanza di "regolarità" da parte della normativa nazionale.
Difatti nel caso di specie - ovvero in materia di disciplina dei contrassegni - l'Italia avrebbe dovuto provvedere a notificare alla competente Commissione delle Comunità Europee, il fatto di aver adottato una disciplina in materia di contrassegni, in contrasto con la direttiva del Consiglio 83/189/CEE del 28 marzo 1983. Questa mancata notifica della normativa tecnica specifica, poneva dei seri dubbi sulla "pretesa punitiva" dello Stato Italiano rispetto all'indagato.

Sulla questione è così intervenuta la Corte di Giustizia Europea che si è trovata a dover accertare se le nostre norme italiane in tema di contrassegno SIAE siano compatibili o meno con le direttive vigenti, e se in caso negativo, il contrassegno SIAE possa considerarsi una "specificazione tecnica" tale da dover essere preventivamente notificata alla Commissione, per potersi ritenere valida.

Come dicevamo la risposta della Corte è stata positiva, spazzando via la possibilità di applicazione degli obblighi in materia di contrassegno che uno Stato possa imporre ai privati.

Al di là della specificità della materia in cui si rischia di perdersi per la quantità della normativa nazionale ed europea coinvolta, il dato forse più importante è l'assenza di "regolarità" da parte dello Stato Italiano proprio su una materia tanto scottante (il diritto d'autore) e produttrice di non pochi procedimenti civili e penali.

Sarebbe interessante verificare quante sentenze abbiano condannato privati che magari non hanno avuto la fortuna (o la bravura!) di avere un arguto legale come nel caso di specie, e si sono visti sentenziare condanne civili e penali da uno Stato che è il primo a non rispettare "le regole" (tecniche in questo caso...).

Un caso - uno dei tanti - in cui emerge piuttosto prepotentemente ed ancora una volta, un dato sintomatico: il nostro legislatore va poco d'accordo con la normativa in materia di diritto d'autore. E ora addirittura la bacchettata sulle mani se l'è presa pure dalla Corte di Giustizia Europea... Qualcuno correrà ai ripari?

Fonte: P.I.
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#2 Messaggio da kodak »

UE, crollano i bollini SIAE

Roma - Ieri la Corte di Giustizia delle Comunità europee ha sentenziato che i bollini SIAE non possano essere fatti valere come obbligo nei confronti dei privati. Una decisione "epocale", che si deve all'ormai celebre caso portato innanzi alle istituzioni comunitarie dall'avvocato di Cesena Andrea Sirotti Gaudenzi (nella foto qui accanto) per conto di Karl Josef Wilhem Schwibbert, legale rappresentante della società KJWS (con sede a Pievesistina), imputato in un processo penale per aver commercializzato in Italia CD ROM privi di contrassegni SIAE.

Il legale italiano, che aveva ottenuto un rinvio ai Giudici di Lussemburgo dal Tribunale di Cesena sulla legittimità delle regole tecniche che prevedono l'applicazione del bollino, ha ora visto trionfare la tesi per cui quelle regole non possono essere utilizzate per confinare le attività dei privati, un elemento destinato a colpire un aspetto centrale delle attività SIAE

Nella sentenza, la Corte spiega come le norme e le regolamentazioni tecniche che prevedono "l'obbligo di apporre sui dischi compatti contenenti opere d'arte figurativa il contrassegno SIAE in vista della loro commercializzazione nello Stato membro interessato, costituiscono una regola tecnica che, qualora non sia stata notificata alla Commissione, non può essere fatta valere nei confronti di un privato". Una notifica che, come già sanno i lettori di Punto Informatico, non c'è stata.
Nel corso del procedimento a Cesena, infatti, l'avv. Sirotti Gaudenzi aveva rilevato che tutte le norme nazionali in tema di contrassegni SIAE avessero introdotto vere e proprie "regole tecniche" nell'ordinamento italiano, in contrasto con quanto previsto da una direttiva comunitaria (la direttiva del Consiglio 83/189/CEE del 28 marzo 1983), che prevede che ogni Stato membro che intenda adottare una normativa tecnica debba procedere alla notificazione del progetto legislativo alla Commissione delle Comunità europee. E l'avvocato scoprì che l'Italia non aveva mai adempiuto l'obbligo di notifica. A questo punto, il problema era quello di verificare se il bollino SIAE potesse essere equiparato ad una "regola tecnica".
La Corte ha condiviso in pieno le tesi dell'avvocato del signor Schwibbert, dichiarando che le norme tecnche in tema di bollini SIAE non possano essere "opposte" ai privati. A nulla, quindi, sono valse le opposizioni formulate dallo Stato italiano e, in particolare, dalla SIAE, che - oggi più che mai - rischia di subire un "ridimensionamento".

LA SENTENZA:
[spoiler]http://curia.europa.eu/jurisp/cgi-bin/f ... la+ricerca[/spoiler]
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Re: La bocciatura dei bollini SIAE

#3 Messaggio da apsa »

kodak ha scritto:....In sintesi, la pronuncia emanata dispone che l'obbligo di apporre sui CD contenenti opere protette dal diritto d'autore il contrassegno SIAE ai fini della commercializzazione, non può essere fatto valere nei confronti di un privato allo stato attuale in Italia, sussistendo una carenza a carico dello Stato Italiano che non ha ancora provveduto ad ottemperare degli obblighi "procedurali" sulla materia, nei confronti della Commissione Europea competente. Senza scendere troppo nel "giuridichese" passiamo ai fatti, per intenderci meglio.
...
Ottima cosa
Per quanto mi riguarda, di questa disposizione io non me n'ero mai "preoccupato"... :flower:
A scuola andavo sempre benissimo.
Era al ritorno che spesso mi perdevo.


Andrea
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