Roma - La paternità delle proprie fotografie sarà presto garantita da un nuovo giochino di Canon. Un sistema biometrico che, integrato ad una macchina fotografica, è in grado di associare la scansione dell'iride alle foto prodotte dal dispositivo. Una forma di watermarking a prova di ladro.
Il meccanismo della "registrazione dell'iride", spiega il brevetto, sarebbe alquanto semplice: basta scegliere la posizione REG sulla normale rotellina di selezione della fotocamera. Scelto poi uno dei cinque "slot", che consentono a cinque diversi utenti di impiegare il sistema su quella stessa fotocamera, occorre guardare nel mirino, fissare il riferimento centrale per la messa a fuoco, schiacciare il tasto di scatto et voilà, il "timbro" è pronto.
Da quel momento in poi, si può scattare liberamente: lo speciale watermark viene impresso in ogni singola foto, rendendola univocamente legata a quell'iride che ne identifica, altrettanto univocamente, l'autore.
Data, ora e "timbro", evidenzia il testo del brevetto, non vengono impressi sulle foto durante lo scatto, ma solo all'atto dello spegnimento della fotocamera, del cambio di memoria o della registrazione di una nuova iride e ciò allo scopo di non rallentare la velocità dell'intera fase di ripresa.
I più curiosi troveranno in questa pagina di Photography Bay tutti i dettagli sul nuovo sistema.
http://www.photographybay.com/2008/02/0 ... watermark/
Occhio per occhio, foto per foto
Moderatore: Moderatore
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Nella vita ci vuole culo, o ce l’hai o te lo fanno!!!
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Ma a che serve sto coso?????
C'è già il Raw a garantire la paternità della foto....nelle nuove reflex di fascia medio alta, c'è la certificazione dello scatto. Figuriamoci se un fotografo si mette li a fare quel giochino ad ogni foto che scatta. Per di più, quella è una ghiera di macchine di fascia medio basse, nemmeno professionali.
Boh...vabbè...oramai Canon è orientata a concentrare gli sforzi sulla trovata commerciale piuttosto che sulla ricerca evra e propria :flower:
C'è già il Raw a garantire la paternità della foto....nelle nuove reflex di fascia medio alta, c'è la certificazione dello scatto. Figuriamoci se un fotografo si mette li a fare quel giochino ad ogni foto che scatta. Per di più, quella è una ghiera di macchine di fascia medio basse, nemmeno professionali.
Boh...vabbè...oramai Canon è orientata a concentrare gli sforzi sulla trovata commerciale piuttosto che sulla ricerca evra e propria :flower:
Esercizio di tecnologia, più che altro. Non sarà indispensabile a qualcuno, ma per certi appassionati di "stranezze" farà senz'altro gola... :faroah:
Del resto, siamo ormai abituati ad avere aggeggi elettronici che fanno un fréghete di cose, di cui NON abbiamo affatto bisogno :flower:
Del resto, siamo ormai abituati ad avere aggeggi elettronici che fanno un fréghete di cose, di cui NON abbiamo affatto bisogno :flower:
A scuola andavo sempre benissimo.
Era al ritorno che spesso mi perdevo.
Andrea
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Leggevo un articolo in proposito, ancora non si parlava di questo sistema, ma pare sia una cosa molto sentita fra i profesionisti che vendono immagini e servizi alle riviste.
Canon, ad ora, fornisce un sistema di codifica: un kit composto da una scheda su cui verrano memorizzate le foto e direttamente codificate, un software ed una chiave USB per la decodifica. Nikon mi pare abbia un software dedicato.
Dev'essere proprio un problema, se comunque sprecano tante energie in questi sistemi.
Canon, ad ora, fornisce un sistema di codifica: un kit composto da una scheda su cui verrano memorizzate le foto e direttamente codificate, un software ed una chiave USB per la decodifica. Nikon mi pare abbia un software dedicato.
Dev'essere proprio un problema, se comunque sprecano tante energie in questi sistemi.
beh, tra i professionisti il furto fotografico è molto frequente.... pertanto in un modo o in altro si cerca di correre ai ripari... una sorta di certificato di proprietà / firma digitale!!!!!Paolo66 ha scritto:Leggevo un articolo in proposito, ancora non si parlava di questo sistema, ma pare sia una cosa molto sentita fra i profesionisti che vendono immagini e servizi alle riviste.
Canon, ad ora, fornisce un sistema di codifica: un kit composto da una scheda su cui verrano memorizzate le foto e direttamente codificate, un software ed una chiave USB per la decodifica. Nikon mi pare abbia un software dedicato.
Dev'essere proprio un problema, se comunque sprecano tante energie in questi sistemi.
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La D300 ha introdotto una novità in merito: "certifica" le foto già sulla scheda di memoria; e lo puoi fare anche dopo lo scatto.Paolo66 ha scritto:Leggevo un articolo in proposito, ancora non si parlava di questo sistema, ma pare sia una cosa molto sentita fra i profesionisti che vendono immagini e servizi alle riviste.
Canon, ad ora, fornisce un sistema di codifica: un kit composto da una scheda su cui verrano memorizzate le foto e direttamente codificate, un software ed una chiave USB per la decodifica. Nikon mi pare abbia un software dedicato.
Dev'essere proprio un problema, se comunque sprecano tante energie in questi sistemi.
Poi, comunque, è sufficiente avere il Raw per dimostrare la proprietà dello scatto
In effetti... una persona che conosco... ha usato tre foto diverse e "sovrapposte" per la copertina di un libro; solo che ha modificato ciascuna foto (fotoritocco) al punto tale che le foto originali erano del tutto "irriconoscibili".... e addio copyright ... :cyclopsani:
A scuola andavo sempre benissimo.
Era al ritorno che spesso mi perdevo.
Andrea
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