A caccia di evasori con Google Earth. Scovati a Pisa sei proprietari di rimessaggi di barche e yacht che denunciavano solo 3mila euro annui.
PISA – L'idea è venuta al direttore dell'agenzia delle entrate di Pisa e ai tre funzionari del gruppo "analisi e ricerca".Dopo aver scaricato GoogleEarth - gli 007 del fisco hanno pensato che quelle mappe digitali, completamente gratuite, sarebbero state eccellenti per scovare gli evasori. Così hanno deciso di utilizzarle nelle indagini. Iniziando, come prima missione, a scrutare dall'alto il business di alcune decine di proprietari di rimessaggi di barche e piccoli yacht alla foce dell'Arno. Imprenditori che avevano denunciato all'erario una media 3 mila euro annui a testa, peggio di un'azienda in via di fallimento. Grazie agli occhi elettronici dei satelliti geostazionari e alla Rete, il gruppo è riuscito a incastrare i primi sei presunti evasori. L'apoteosi del fisco satellitare? Macché, uno dei sospettati ha fatto ricorso, sostenendo l'illegittimità di accertamenti fiscali con GoogleEarth. Ma ha perso. La commissione tributaria di Pisa ha dato ragione all'ufficio delle entrate Una sentenza, quella pisana, destinata a provocare una rivoluzione negli accertamenti fiscali e ad estendere il grande occhio elettronico del fisco agli uffici delle entrate di altre città.
A caccia col satellite!
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