[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-02-2008]

Alle conversazioni telefoniche affidiamo parti spesso importanti della nostra vita, spesso pensando che le informazioni che trasmettiamo restino tra noi e il nostro interlocutore. Tuttavia, intercettazioni a parte, quando usiamo il telefonino non siamo particolarmente protetti.
La telefonia Gsm affida la propria protezione a uno metodo crittografico a 64 bit noto come A5/1, del quale sono note da tempo alcune debolezze. La pericolosità delle vulnerabilità, però, non veniva considerata particolarmente elevata perché le attrezzature utili per poterle sfruttare avevano finora un costo molto elevato.
Adesso, invece, alla recente Black Hat Conference è stato dimostrato come procedere al crack di A5/1 in soli 30 minuti con un equipaggiamento che costa soltanto 1.000 dollari. Oppure, in alternativa, usando un'attrezzatura del valore di 100.000 dollari la procedura richiere 30 secondi appena.
Vi sono, naturalmente, lati positivi e negativi. Le forze dell'ordine potranno semplificare le proprie indagini; i malintenzionati potranno migliorare le proprie attività criminose; i tavarolini potranno svolgere le proprie attività di intercettazione più comodamente.
Durante la conferenza, inoltre, si è parlato anche delle molte debolezze associate alle comunicazioni via Gsm e alle Sim in particolare. Tra gli altri problemi, l'invio in chiaro da parte di ogni Sim di un identificatore univoco e la capacità di far girare una Java Virtual Machine. Quest'ultima è infatti accessibile agli operatori: un attaccante potrebbe installare un'applicazione sul cellulare di una vittima senza che questa nemmeno se ne accorga.
fonte : ZEUS News