Un giornalista in incognito si è fattoi assumere presso un call center di un noto concessionario di telefonia che va per la maggiore. Ha fatto una puntigliosa cronaca del mondo dei call center che ha pubblicato su Repubblica, rivelandone alcuni lati sconosciuti al grande pubblico. Poichè io, come tanti, sono fra le vittime di questi disturbatori a domicilio, posto uno stralcio del suo articolo che mi sembra rivelatore dello spirito con il quale viene affrontata la privacy e la pazienza degli utenti:
"Oggi è la 14esima volta che ci chiama qualcuno" rispondono all'Oasi del capello di Broni, provincia di Pavia. "Siete ossessivi" dicono da un negozio di giocattoli di Potenza. "Bombardate dalla mattina alla sera" si sfoga un medico calabrese. Perché quando qualcuno non accetta la proposta, l'ordine non è di escluderlo dal database, ma di rimetterlo in circolo per essere richiamato tra poche ore o tra una settimana, a secondo della violenza della sua protesta. Il contrario di quanto stabilisce il Garante della privacy che dal dicembre 2006 obbliga i call center a "rispettare la volontà degli utenti di non essere più disturbati".
P.S. Ho fatto copia dell'intero articolo che non ho postato per brevità, ma è disponibile per chi è interessato.
Call center
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