I produttori smaltiscano i rifiuti tecnologici

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Paolo66
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#16 Messaggio da Paolo66 »

cometa rossa ha scritto:A chi costa 250 euro? Ad un'altra ditta o al privato? ;-)
al loro listino!


ed ovviamente lamentano la crisi di vendite e ti chiedono un extra-sconto! :flower:
libra
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#17 Messaggio da libra »

Domanda:

anzi no, non la faccio.
cometa rossa
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#18 Messaggio da cometa rossa »

Eddai, lo sai che siamo tutti curiosi!
Zeru tituli
Mr.Pik
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#19 Messaggio da Mr.Pik »

Prevedevo che qualche commerciante "abboccava", ma dopo aver attentamente valutato le varie opinioni, rimango del parere che comprare non italiano nella concorrenza estera spesso è pagante! Del resto le stesse industrie italiane che si lamentano degli acquisti di merce prodotta all'estero, sono le stesse che ci vanno ad aprire stabilimenti! (il riferimento alla FIAT è voluto). E' una forma di difesa nei confronti del commerciante che, come dice Mauro, " non è una onlus, o un ente di beneficienza; se mette un bene ad un prezzo che è una volta e mezzo quello precedente, e la gente lo compra ugualmente, chi glielo fa fare di tenere i prezzi bassi e rinunciare ad un extra guadagno? Finchè le vendite non calano abbastanza da mangiargli quell'extra guadagno, fa solo i suoi interessi a spingere i prezzi in alto.chi glie lo fa fare a sbracare i prezzi??

Anche io vorrei fare i miei interessi!
cometa rossa
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#20 Messaggio da cometa rossa »

Ehm, Lele, il mio discorso non era inerente il bene o la provenienza dello stesso, ma la vendita dello stesso. Che poi il bene provenga dalla Cina o da Varese, sempre lo stesso concetto si applica. A meno che tu non intenda andare fisicamente all'estero a comprare lo stesso bene che troveresti in vendita in Italia. Allora il discorso reggerebbe.
Detta meglio, per restare in tema al tuo esempio, il prezzo pompato sull'auto lo trovi che tu compri una panda od un' A3; anche se, a dire il vero, quello delle auto è proprio l'esempio meno calzante perchè i conce multimarche sono ancora poco diffusi e quindi in quel settore non solo non vi è concorrenza tra marchi diversi, ma nemmeno tra chi vende lo stesso marchio ( perchè al conce di Tn o a quello di Mi il prezzo del bene lo impone la casa e loro quello devono vendere, non qualcos'altro).

Per fare un esempio del tutto campato in aria con numeri artificiosi, quello a cui mi riferivo è come se Euronics vendesse una fotocamera digitale a 300 euro e mediaworld la stessa fotocamera a 295. Magari mediaworld potrebbe venderla a 250, ma se lo fa sa che il giorno dopo euronics fa lo stesso e la porta magari a 245. Morale: alla fine tutti e due devono venderla ai nuovi prezzi, e ci hanno smenato 50 euro di guadagno. Ergo, non ha interesse nessuno dei due a farlo, perchè sa che dopo un guadagno iniziale, ci perderebbe
(ovviamente non sempre è così, ma rende l'idea di cosa intendo quando dico che non c'è concorrenza)
Zeru tituli
libra
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#21 Messaggio da libra »

cometa rossa ha scritto: Per fare un esempio del tutto campato in aria con numeri artificiosi, quello a cui mi riferivo è come se Euronics vendesse una fotocamera digitale a 300 euro e mediaworld la stessa fotocamera a 295. Magari mediaworld potrebbe venderla a 250, ma se lo fa sa che il giorno dopo euronics fa lo stesso e la porta magari a 245. Morale: alla fine tutti e due devono venderla ai nuovi prezzi, e ci hanno smenato 50 euro di guadagno. Ergo, non ha interesse nessuno dei due a farlo, perchè sa che dopo un guadagno iniziale, ci perderebbe
(ovviamente non sempre è così, ma rende l'idea di cosa intendo quando dico che non c'è concorrenza)
Non so mica sai, Cometa; il modo di fare commercio, ed impresa in generale, è assai cambiato; oggigiorno le aziende ricavano la redditività da strategie collaterali a quella principale; mi spiego meglio: quelle grosse catene cui hai fatto riferimento, vendono gli articoli con rincari minimi...sufficienti appena a coprire le spese; il guadagno avviene dal lato finanziario; il potere di acquisto di un negoziante, si è tramutato in condizioni di pagamento all'acquisto privilegiati, di 180, 210 ed anche oltre; le promozioni, fanno si che i magazzini si svuotano in fretta e così realizzano centinaia di migliaia di euro in brevissimo tempo e il reddito arriva proprio dalle valute.
Perciò penso che, la concorrenza c'è, è tanta ed è effettiva...ed il prodotto viene messo in commercio al meno possibile
cometa rossa
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#22 Messaggio da cometa rossa »

libra ha scritto: Non so mica sai, Cometa; il modo di fare commercio, ed impresa in generale, è assai cambiato; oggigiorno le aziende ricavano la redditività da strategie collaterali a quella principale; mi spiego meglio: quelle grosse catene cui hai fatto riferimento, vendono gli articoli con rincari minimi...sufficienti appena a coprire le spese;
Sicuro? Tieni presente che io non ho dati in merito, ma siccome i prezzi che trovi da quelle catene li trovi anche dai negozietti, sbagliando di pochi euro, non è che magari il ricarico non è minimo ma sono le spese ad essere maxi? ( es: costo della struttura, del magazzino, del personale che c'è anche nelle ore o nei giorni in cui l'afflusso è minimo e via dicendo).
il guadagno avviene dal lato finanziario; il potere di acquisto di un negoziante, si è tramutato in condizioni di pagamento all'acquisto privilegiati, di 180, 210 ed anche oltre; le promozioni, fanno si che i magazzini si svuotano in fretta e così realizzano centinaia di migliaia di euro in brevissimo tempo e il reddito arriva proprio dalle valute.
Perciò penso che, la concorrenza c'è, è tanta ed è effettiva...ed il prodotto viene messo in commercio al meno possibile
Secondo me no. Premesso che è verissimo quanto dici, tieni presente che le promozioni riguardano sempre articoli dei quali il magazzino deve essere svuotato, o perchè sta uscendo il nuovo modello, o perchè sono ormai sul mercato da un po' di mesi e non possono essere più venduti a prezzo pieno (detta meglio, non troverai mai in promozione, salvo casi rarissimi, l'ultimo modello; e detta ancora meglio, se trovi il notebook a 600 euro e sembra un affarone, in realtà l'affarone lo sta facendo chi vende, perchè quel notebook è stato sostituito già da qualche modello più aggiornato che costa poco più, ed è assai probabile che valga meno del prezzo con cui viene esposto)
Per me è essenzialmente un discorso di costi. Come scrivevo sopra, se al reparto ( ad esempio) telefonia lavorano 5 persone, quelle 5 persone ci lavorano anche dal lunedi al venerdi nelle ore centrali della giornata, quando l'afflusso è ridotto perchè la gente (inteso come potenziali acquirenti) è al lavoro e non può andare a fare acquisti. E costi ovviamente di struttura, dato che sono grossi immobili (vuoti per molte ore alla settimana) che devono essere pagati.
Quindi credo che i margini siano minimi non perchè il prodotto viene venduto a minimo margine, ma perchè sono minimi per coprire le spese.
Imho ovviamente
libra
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#23 Messaggio da libra »

Non ne sono sicuro ma, ci scommetterei una pizza con doppia mozzarella di bufala vergine :flower: :flower:
Nella coop :colors: ove ho tristemente ricoperto la carica di presidente per un paio di anni, avevo stretto un contratto con una grossa catena di bianco e hi-fi (molto nota al nord).
Il discorso dei pagamenti era analogo anche per noi...nonostante il fatturato fosse consistente, le condizioni a loro riservate non erano granchè migliori di altri clienti...privilegi, grossi privilegi, li avevano nei pagamenti.

Poi c'è un'altra cosa da dire ...che quando la seppi, non sapevo se piangere o ridere; c'è una grossa casa di bianco italiana che, è capogruppo di quasi tutta la maggioranza di elettrodomestici made in italy (nonostante le marche siano almeno una ventina) che ha 2 linee di assemblaggio: una destinata ai rivenditori (es. piccoli negozi, mobilieri, ec...) ed una destinata alla grande distribuzione; per tagliare dei costi, nella linea dell grande distribuzione, il collaudo viene effettuato a campione invece che su ogni pezzo come l'altra linea; cosa analoga avviene presso un mio cliente che si occupa di automazioni di aperture
Paolo66
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#24 Messaggio da Paolo66 »

Non è sempre vero che al centro commerciale si compra meglio che al negozietto!
Ho notato che, da quando ho deciso di scrociare denari nella fotografia digitale, il centro commerciale applica prezzi di listino pieni! mentre al negozietto riewsci a strappare tranquillamente un 15-20% di sconto. Ho visto volantini di offerta di un centro commerciale, di una fotocamera, a quasi 100euro in più di quanto l'ho pagata, nuova, dal negoziante!!! :cyclopsani:

Magari questo è solo per i prodotti di nicchia, in pochi comprerebbero una reflex digitale al mediaworld, ma ho riscontrato una cosa analoga anche per la videocamera ed altri oggetti simili. Le politiche commerciali dei grossi centri commerciali sono particolari, andrebbero studiate (mi pare che negli stati uniti ci sia proprio una laurea a questo indirizzo): hanno i cosiddetti "prodotti civetta", effettivamente a basso costo se non addirittura sotto, e poi altri su rifanno il mancato ricavo di questi. Le tesserine dei punti, tipo mediaworld, o soci-coop, non sono altro che un sistema di raccolta dati per stilare statistiche sulla tipologia di articoli che acquistano le varie fascie d'utenza.

Per le auto il discorso è più semplice: la distribuzione di solito è ramificata, almeno che non ci siano altri canali. C'è sempre la grossa concessionaria capo-rete che gira le macchine ai multimarca od alle piccole della provincia. I prezzi, non si discosterebbero di molto se non fosse che, discorso che mi ha insospettito non poco, che il guadagno maggiore l'hanno non sulla vendita, ma sull'assistenza...
Inoltre dipende molto dal volume di vendita, molte case incentivano con extra-sconti se vengono superati determinati volumi.

inoltre, poveri negozianti, una lancia spezzata anche a loro favore: molti fanno il gioco sporco, ma ricordo un articoletto su un quotidiano locale di poco tempo fa, dove un commerciante lamentava l'incremento pazzesco dell'affitto del negozio registrato negli ultimi anni. A tal punto che ha dovuto abbandonare la posizione prossima al centro per una più periferica, ma col relativo calo di clientela.
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